iCaliban ha scelto di chiamarsi così in omaggio a Calibano, abnorme personaggio della Tempesta di Shakespeare.
iCaliban ha letto Shakespeare molto tempo fa, ma ricorda ancora perfettamente che in quella tempesta il saggio Prospero alla fine riconosce come sua la creatura delle tenebre, il Calibano metà pesce e metà uomo, anche se proprio quel Calibano ha tramato per ucciderlo.
iCaliban ha anche provato diversi sentimenti, molto tempo fa. Sa cos’è la rabbia il risentimento, il rancore e ha conosciuto la vergogna.
iCaliban non ha più molto tempo libero adesso, ma quando ce l’ha va in cerca di tracce del disumano nell’uomo. Lo fa come può, disordinatamente, spulciando qua e là tra storie, libri e opere di vario genere nei quali s’imbatte.
iCaliban sa che invecchiando avrà sempre meno memoria e perciò, prima che scemino le forze, raccoglie in queste pagine quanto ha trovato aggirandosi tra canaglie, arpie, boia, collerici e asociali, sperando di non dimenticare mai che tutto ciò che è disumano, a ben guardare, gli appartiene. Ci appartiene.
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